Perché?
Ogni anno nel mondo si
uccidono in nome della “scienza” fino a 400 milioni di animali di ogni specie:
topi, ratti, gatti, conigli, cani, primati, maiali, mucche, cavalli, rettili,
uccelli e pesci. E non solo gli si toglie la vita, prima questi esseri sono
costretti a subire di tutto. Vengono mutilati, avvelenati, schiacciati, accecati,
affamati, congelati, decerebrati, ustionati , infettati, assoggettati a privazioni di varia natura, a shock e
stress. Tutto questo, e qualsiasi
pratica che implica sperimentare con un animale, si denomina “vivisezione”.
Questo perché l’animale è vivo, e la maggior parte delle volte non viene
nemmeno anestetizzato (solo nel 30% dei casi si fa uso dell’anestesia), perché economicamente
non conviene. Spesso addirittura alla nostra “cavia” vengono recise le corde
vocali , onde evitare di essere infastiditi dalle urla di dolore.
Dal punto di vista
scientifico il nocciolo della questione è che sperimentare utilizzando queste
pratiche non è utile all’uomo, anzi,
risulta essere dannoso oltre che pericoloso. Questo perché non si è ancora
dimostrata la validità scientifica di questi esperimenti. Essi possono
rappresentare tutto ed il contrario di tutto. Esistono infatti casi di farmaci
che, pur avendo provocato danni o morte nell’animale, sono stati immessi
comunque sul mercato. E ci sono invece farmaci che, ben tollerati dall’animale,
hanno causato invece lesioni e morte nell’uomo. Citiamo alcuni esempi : “Opren”
( antinfiammatorio) dannoso per l’uomo, non per gli animali su cui si è testato; “stricnina”
(veleno) dannosa per l’uomo, ma non per i polli, le scimmie e i topi; “atropina”
(neurolitico) nociva per l’uomo, ma non per uccelli e conigli. L’associazione
dei medici statunitensi stima che il 51% dei farmaci in commercio provoca gravi
danni nei pazienti e la morte di 100 mila persone solo negli Stati Uniti ogni
anno. E’ interessante anche rendersi conto come il classico foglietto con gli
effetti collaterali che troviamo nella confezione del farmaco, presenterà molte
più controindicazioni dopo qualche anno dalla data di messa in commercio.
Questa è la dimostrazione
che la vera cavia è l’uomo e che soltanto dopo aver sperimentato su di noi si
può stabilire se la specie animale utilizzata è stata un modello efficace oppure
no. Perché quindi sacrificare milioni di vittime innocenti?
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| Beagles.Scelti per la loro estrema docilità: non oppongono alcun tipo di resistenza |
La legge stabilisce che
per la farmaceutica è obbligatorio usare gli animali, per tutto il resto no.
Eppure, gli
esperimenti fatti per scopo medico,
chirurgico o psichiatrico sono soltanto il 30%. Il restante 70% sono test per prodotti
cosmetici, industriali e bellici. Visto che già esistono prodotti appartenenti a queste categorie realizzati
senza l’ “ausilio” di esseri del mondo animale, perché si continua ad avvalersi
di questi metodi aberranti?
Per avere un’idea delle marche compromesse
consiglio di visitare il sito www.lavocedeiconigli.it. Questi invece alcuni dei principali
siti che si occupano di vivisezione: www.agireora.org
www.AnimalEquality.it,
www.oipa.org, www.lav.it
.
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| La morte o "abbattimento" è il destino della maggior parte degli animali che entrano in laboratorio |
Ad oggi non è stato
possibile assistere ad un dibattito tra chi appoggia la vivisezione e chi la
combatte (tra le cui fila si annoverano medici e scienziati), visto che ogni
volta all’ultimo i pro-vivisezione hanno un imprevisto e non si presentano, oppure
semplicemente non si fanno vedere. Avranno qualcosa da nascondere?
Ogni giorno sono sempre
più le persone nel mondo che scoprono ciò che è realmente la vivisezione e
scelgono di lottare per una sua fine firmando petizioni, manifestando e
smettendo di comprare prodotti macchiati di sangue. E c’è chi la difende perché una sua
eliminazione rappresenterebbe l’interruzione di una carriera professionale (
ricercatori, case farmaceutiche, università e aziende produttrici di animali “da
laboratorio” come Harlan, Charles River e la tristemente nota Greenhill, in Italia).
Il punto è che queste
pratiche obsolete (esistono infatti metodi sostitutivi più sicuri ed efficaci, biologici,
come le colture di batteri, di cellule,
di tessuti e organi umani, e non biologici, come la statistica, l’informatica,
la chimica e l’ingegneria) celano interessi economici (e carrieristici)
immensi.
E’ evidente che cambiare
le leggi ed investire nei suddetti metodi sostitutivi non è quello che si vuole davvero, perché se
così fosse si sarebbe già fatto visto che siamo nel 2013 e che se l’interesse è
reale, il denaro si trova sempre.






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